brevi cenni storici
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brevi cenni storici
Vi riporto un articolo che ho trovato su internet...
"UN PASSO INDIETRO - CENNI STORICI SUL DRESSAGE" DI ETTORE MARIANO
La paternità del Dressage va indubbiamente ricercata nell'Accademia di Napoli dove, nel '500, accanto alla musica ed alla danza si insegnava I'equitazione. Che poi i Maestri Napoletani avessero, alla lunga, ereditato dagli scudieri di Costantinopoli emigrati a Napoli poco dopo I'apocalittico anno mille, vale a motivare quest’ arte di un contenuto assaipiù prezioso nel senso che non si trattava di una moda di corte ma in un'arte venuta nei secoli, da quell' Oriente dal quale erano venuti gli stessi cavalli, agili e scattanti che sia pure per via Spagna, arabizzata anche in questo, si trovavano a Napoli nel sedicesimo secolo. Indubbiamente I'Accademia Napoletana influenza tutto il mondo equestre d'allora: per imparare da Pignatelli, considerato capostipite, e dai suoi allievi tra i quali primeggiarono Grisone e Fiaschi (quest'ultimo emigrato a Ferrara al seguito di una principessa spagnola che vi era andata sposa ad un Estense) accorrevano da Parigi gli scudieri di quellacorte ed i più illustri, come Pluvinel, concorsero a creare quella Scuola che, a Versailles doveva soppiantare Napoli, anche per il mutare delle influenze politiche.
L'Alta Scuola prevedeva esercizi a terra collegati alle tre andature fondamentali del cavallo, (passo, trotto e galoppo) chiamati "Arie Basse" ed esercizi che prevedevano uno stacco da terra, perciò chiamati "Aria Alte" quali la "levata, la pallottata, la capriole, la groppata , che nel nuovo paese, come Ninì Tirabouchon, assumeranno i nomi di "levade, ballottade, croupade, capriole," che si conserveranno fino ai nostri giorni.
La rivoluzione Francese mette a piedi cavalieri e maestri, fortunatamente l'Alta Scuola aveva già da tempo, a Vienna, una "colonial' che assumerà il nome di Scuola Spagnola. Qui rimane fino a confondersi col cavallo Lipizzano creato con I'incrocio tra stalloni ispano-arabi e fattrici carsiche e portato a Vienna all'Universita dell'Alta Scuola dall'allevamento diLipizza dovee stato fino alla prima guerra mondiale(oggi a Lipizza, chee a quattro passi da Trieste, gliJugoslavi hanno istituito un allevamento autonomo, ma gli Austriaci dall'alto del loro allevamento di Piber, storcono il naso).
In Francia, alla Scuola di Saumur, fondata a circa 40 anni dalla rivoluzione per impartire ai figli dei sanculotti diventati reclute dell'Esercito regolare le norme di quell'equitazione istintiva chee un po' la nonna di quell'equitazione naturale che gli italiani imporranno al mondo cinquant'anni dopo, si istituirà il Cadre Noir nel quale prestigiosi écuyers riproporranno i temi dell'Alta Scuola ai loro proseliti, ma questo non va oltre al fatto privato anche se alcuni prestigiosi cavalieri figureranno assai bene nelle edizioni iniziali delle Olimpiadi Moderne.
Dovevamo fare tutto questo discorso perchè e proprio dalle "Arie Basse" dall'Alta Scuola che e derivato il Dressage che, pur conservando, a volte immutati, alcuni esercizi classici, ha immesso e sviluppato andature media ed allungate atte ad esprimere impulso, equilibrio ed armonia in cavalli che sono diventati atleti moderni. Dal 1912, da quando I'equitazione è entrata nei Giochi Olimpici, il Dressagevi è apparso come specialità, a braccetto col Salto, abbastanza diffuse nei Paesi Nordici, sapientemente coltivato in Unione Sovietica, a livello altamente competitivo,e in fase di diffusione in molti altri Paesi, Stati Uniti e Canada compresi.
In Italia è agli inizi: per la prima volta, dopo i fasti di Napoli, e stato "importato" un istruttore tedesco che la federazione destinerà a tempo pieno per la diffusione di questa specialità tra i giovani.
Ma la domanda del giorno, negli ambienti non equestri, rimane sempre questa: ma che cos'e questo Carneade chiamato Dressage? Potremmo tentare di darne un'idea paragonandolo al pattinaggio artistico dove gli esercizi obbligati siano presentati in una successione stabilita ed in punti prefissati e comunicando il medesimo senso di leggerezza, di grazia e di equilibrio, ma tutto questo è assai opinabile perché prescinde dall'assenza dell'equitazione che è tutta nel connubio tra cavallo e cavaliere che diventano binomio eseguendo serie di azioni esenti da costrizioni e da forzature di qualsiasi specie.
Ma che scopo ha tutto questo? A cosa serve il Dressage? II regolamento della Federazione Equestre Internazionale, che è anche una vera e propria filosofia del Dressage, afferma:"il Dressage ha lo scopo di sviluppare armoniosamente I'organismo ed i mezzi del cavallo. Di conseguenza rende iI cavallo calmo,morbido, sciolto e flessibile ma nello stesso tempo fiducioso, attento e perspicace realizzando così una perfetta intesa col propria cavaliere".
Fonte: Periodico Dressage – 4/6/1994
"UN PASSO INDIETRO - CENNI STORICI SUL DRESSAGE" DI ETTORE MARIANO
La paternità del Dressage va indubbiamente ricercata nell'Accademia di Napoli dove, nel '500, accanto alla musica ed alla danza si insegnava I'equitazione. Che poi i Maestri Napoletani avessero, alla lunga, ereditato dagli scudieri di Costantinopoli emigrati a Napoli poco dopo I'apocalittico anno mille, vale a motivare quest’ arte di un contenuto assaipiù prezioso nel senso che non si trattava di una moda di corte ma in un'arte venuta nei secoli, da quell' Oriente dal quale erano venuti gli stessi cavalli, agili e scattanti che sia pure per via Spagna, arabizzata anche in questo, si trovavano a Napoli nel sedicesimo secolo. Indubbiamente I'Accademia Napoletana influenza tutto il mondo equestre d'allora: per imparare da Pignatelli, considerato capostipite, e dai suoi allievi tra i quali primeggiarono Grisone e Fiaschi (quest'ultimo emigrato a Ferrara al seguito di una principessa spagnola che vi era andata sposa ad un Estense) accorrevano da Parigi gli scudieri di quellacorte ed i più illustri, come Pluvinel, concorsero a creare quella Scuola che, a Versailles doveva soppiantare Napoli, anche per il mutare delle influenze politiche.
L'Alta Scuola prevedeva esercizi a terra collegati alle tre andature fondamentali del cavallo, (passo, trotto e galoppo) chiamati "Arie Basse" ed esercizi che prevedevano uno stacco da terra, perciò chiamati "Aria Alte" quali la "levata, la pallottata, la capriole, la groppata , che nel nuovo paese, come Ninì Tirabouchon, assumeranno i nomi di "levade, ballottade, croupade, capriole," che si conserveranno fino ai nostri giorni.
La rivoluzione Francese mette a piedi cavalieri e maestri, fortunatamente l'Alta Scuola aveva già da tempo, a Vienna, una "colonial' che assumerà il nome di Scuola Spagnola. Qui rimane fino a confondersi col cavallo Lipizzano creato con I'incrocio tra stalloni ispano-arabi e fattrici carsiche e portato a Vienna all'Universita dell'Alta Scuola dall'allevamento diLipizza dovee stato fino alla prima guerra mondiale(oggi a Lipizza, chee a quattro passi da Trieste, gliJugoslavi hanno istituito un allevamento autonomo, ma gli Austriaci dall'alto del loro allevamento di Piber, storcono il naso).
In Francia, alla Scuola di Saumur, fondata a circa 40 anni dalla rivoluzione per impartire ai figli dei sanculotti diventati reclute dell'Esercito regolare le norme di quell'equitazione istintiva chee un po' la nonna di quell'equitazione naturale che gli italiani imporranno al mondo cinquant'anni dopo, si istituirà il Cadre Noir nel quale prestigiosi écuyers riproporranno i temi dell'Alta Scuola ai loro proseliti, ma questo non va oltre al fatto privato anche se alcuni prestigiosi cavalieri figureranno assai bene nelle edizioni iniziali delle Olimpiadi Moderne.
Dovevamo fare tutto questo discorso perchè e proprio dalle "Arie Basse" dall'Alta Scuola che e derivato il Dressage che, pur conservando, a volte immutati, alcuni esercizi classici, ha immesso e sviluppato andature media ed allungate atte ad esprimere impulso, equilibrio ed armonia in cavalli che sono diventati atleti moderni. Dal 1912, da quando I'equitazione è entrata nei Giochi Olimpici, il Dressagevi è apparso come specialità, a braccetto col Salto, abbastanza diffuse nei Paesi Nordici, sapientemente coltivato in Unione Sovietica, a livello altamente competitivo,e in fase di diffusione in molti altri Paesi, Stati Uniti e Canada compresi.
In Italia è agli inizi: per la prima volta, dopo i fasti di Napoli, e stato "importato" un istruttore tedesco che la federazione destinerà a tempo pieno per la diffusione di questa specialità tra i giovani.
Ma la domanda del giorno, negli ambienti non equestri, rimane sempre questa: ma che cos'e questo Carneade chiamato Dressage? Potremmo tentare di darne un'idea paragonandolo al pattinaggio artistico dove gli esercizi obbligati siano presentati in una successione stabilita ed in punti prefissati e comunicando il medesimo senso di leggerezza, di grazia e di equilibrio, ma tutto questo è assai opinabile perché prescinde dall'assenza dell'equitazione che è tutta nel connubio tra cavallo e cavaliere che diventano binomio eseguendo serie di azioni esenti da costrizioni e da forzature di qualsiasi specie.
Ma che scopo ha tutto questo? A cosa serve il Dressage? II regolamento della Federazione Equestre Internazionale, che è anche una vera e propria filosofia del Dressage, afferma:"il Dressage ha lo scopo di sviluppare armoniosamente I'organismo ed i mezzi del cavallo. Di conseguenza rende iI cavallo calmo,morbido, sciolto e flessibile ma nello stesso tempo fiducioso, attento e perspicace realizzando così una perfetta intesa col propria cavaliere".
Fonte: Periodico Dressage – 4/6/1994
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