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ALIMENTAZIONE E CURA DEL CAVALLO

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Messaggio Da Mirko Mar Mar 11, 2008 7:30 pm

ALIMENTAZIONE E CURA DEL CAVALLO

di Clarita Cavallucci

Medico Veterinario e Dottore di Ricerca



Per chiunque possegga e gestisca un cavallo, la valutazione dello stato di salute è un fattore prima di tutto intuitivo che scaturisce dal riscontro familiare di certi atteggiamenti. Il cavallo in salute si presenta normalmente reattivo ed attento, qualità dettate dal suo stato di “predato”. Qualsiasi alterazione del suo normale comportamento ci deve indurre in allarme e magari contattare il nostro veterinario di fiducia per avere rassicurazioni sullo stato di salute del soggetto. Normalmente il cavallo da grande erbivoro, passa la maggior parte del tempo pascolando, mangiando o cercando fili di fieno o paglia nella lettiera. Solo poche ore della giornata sono dedicate al riposo totale. Contrariamente alle esigenze di scuderia, il cavallo in natura preferisce consumare poche quantità di cibo per volta e molto frequentemente, ciò in relazione alla sua condizione di erbivoro monogastrico. Un buon programma alimentare presuppone la conoscenza dei fabbisogni nutrizionali e delle caratteristiche degli alimenti, la conoscenza della fisiologia digestiva del cavallo e un costante monitoraggio mediante l’uso di razionamenti bilanciati. E’ altresì importante aver chiara la funzione delle singole sostanze necessarie all’animale, gli alimenti in cui sono presenti e in che percentuale, in modo da fornirne la giusta quantità. Per assicurare al cavallo il migliore stato di benessere si deve prestare la massima attenzione all’ambiente in cui viene allevato, al lavoro cui è sottoposto e naturalmente alla sua alimentazione. Infatti, tutte le conoscenze scientifiche evidenziano la positiva correlazione che si riscontra nel cavallo tra corretta alimentazione e prevenzione delle patologie, miglioramento delle performance, capacità riproduttiva, lunghezza della vita. Ecco perché il primo obbiettivo è quello di contribuire al benessere del cavallo, con alimenti formulati con il meglio della natura ed il massimo della scienza. Infatti siamo consapevoli che la performance sportiva può migliorare con il metodo più naturale che esiste: una buona attività fisica abbinata ad un apporto nutritivo corretto.

Le sostanze nutritive
Gli elementi nutritivi necessari all’organismo sono catalogabili in tre grosse categorie in base alla funzione principale che sono chiamati a svolgere nell’ambito del metabolismo animale: proteine, che hanno funzione plastica, cioè di ‘costruzione’ del corpo, e sono contenute principalmente in foraggi e semi di leguminose, in farine animali e di estrazione. Il valore biologico di una proteina dipende dalla sua composizione in amminoacidi essenziali ed esprime il suo ‘rendimento’ (rapporto percentuale fra l’azoto trattenuto dall’organismo animale e l’azoto effettivamente assorbito). Le carenze proteiche negli adulti possono verificare perdite di peso, opacità del mantello, diminuzione della crescita dello zoccolo e calo della fertilità. Glucidi e lipidi, a funzione principalmente energetica, fornendo appunto pronta energia per tutti i processi vitali, e sono contenuti in foraggi di graminacee, semi di cereali, grassi animali e vegetali, farine di estrazione. I lipidi hanno una grande importanza nelle strutture cellulari ed esplicano una notevole funzione energetica; il loro apporto energetico ha un rendimento alto più del doppio di quello dato dai glucidi. Le loro funzioni biologiche poi sono svariate, sia come lipidi in sé che associati a glucidi, proteine o altre molecole. I carboidrati, o glucidi, sono le biomolecole più abbondanti sulla terra (cereali e foraggi). Assorbiti dall’intestino, gli zuccheri raggiungono il fegato e qui sono trasformati in glucosio, che viene utilizzato immediatamente dalle cellule o immagazzinato sottoforma di glicogeno. Il glicogeno, in seguito a stimoli ormonali, libera il glucosio in circolo in modo da mantenere costante la glicemia. Il glucosio costituisce il ‘carburante’ essenziale di tutte le cellule e il carburante esclusivo delle cellule cerebrali. Se l’alimentazione è troppo ricca in zuccheri, questi possono essere trasformati in grassi e, come tali, immagazzinati. Minerali e vitamine, che hanno funzione regolatrice verso tutte le reazioni metaboliche dell’organismo. Ognuno di questi elementi, però, ricopre ben più di un ruolo: nessuno di loro infatti svolge una sola tipologia di funzioni biologiche, bensì tutti vanno a comporre tasselli indispensabili l’uno alle funzioni dell’altro. Le vitamine, come pure macroelementi e microelementi di origine minerale, costituiscono degli elementi nutritivi a tutti gli effetti, andando a condizionare i più svariati processi metabolici. Di questi elementi è poi importantissimo conoscerne gli esatti fabbisogni (sono effettivamente minime le quantità necessarie), poiché la carenza o l’eccesso di uno solo di questi elementi è in grado di arrecare danni di una certa entità. La base della alimentazione per il cavallo è rappresentata dal foraggio al quale vanno aggiunti i concentrati, rappresentati da mangimi preferibilmente composti, bilanciati ed integrati. Occorre quindi fornire al cavallo il giusto contenuto di fibra nella razione in modo tale da mantenere il più possibile inalterate le sue funzioni organiche di erbivoro e per tenere impegnata molta parte del suo tempo al pasto, fondamentale per il suo equilibrio psichico e per il fisiologico svolgersi della digestione, ricordando che una masticazione fine e prolungata porta alla secrezione di importanti enzimi digestivi e l’innesco dei riflessi di motilità gastrointestinale. I cereali non dovrebbero essere utilizzati tal quali ma nobilitati con trattamenti tecnologici, quali la schiacciatura, fioccatura ed estrusione (compressione e vapore ad elevate temperature), che li rendono altamente digeribili e facilmente assimilabili. Questi processi tecnologici di cottura provocano una pre-digestione dell’amido contenuto nei cereali, cioè la sua scissione in zuccheri semplici (mono-disaccaridi) che sono così più facilmente attaccabili dagli enzimi dell’apparato digerente. Il pellet è oltremodo importante poiché permette di integrare e bilanciare la razione con aggiunta di oligoelementi e vitamine che sono assolutamente importanti poiché migliorano le performance sportive e riproduttive del cavallo, potenziano i processi antinfiammatori e stimolano l’immunità (l’autoimmunità). Il cavallo è un atleta e per produrre massimi risultati deve essere nutrito e allenato in modo appropriato. I soggetti che fanno agonismo hanno necessità di energia elevata che sostenga l’organismo nei momenti in cui è chiamato a compiere sforzi di grande intensità e durata. I fabbisogni dell’attività fisica sono legati all’aumento di richieste dei muscoli scheletrici e degli apparati cardio-circolatorio e respiratorio, che richiedono energia di pronto utilizzo, al fine di permettere al cavallo di dare il meglio di sé. Sostenere lo sforzo del cavallo e ottenere ottime performance richiede anche presenza di proteine digeribili e di acidi grassi omega 3, al fine di aumentare il rendimento atletico e favorire la circolazione e la funzionalità cardiaca. Il contributo delle principali fonti energetiche alimentari (grassi e carboidrati) al metabolismo dell’esercizio fisico dipende, infatti, da fattori quali l’intensità e la durata dell’esercizio, il tipo di alimentazione somministrata i giorni precedenti la competizione, nonché lo stato di allenamento fisico del soggetto. E’ importante ricordare, a questo proposito, che l’alimentazione sembra modificare la concentrazione di glicogeno muscolare. Ecco perché l’alimentazione del cavallo deve necessariamente armonizzarsi con gli obiettivi dell’allenamento: il condizionamento a una prestazione di media intensità ma prolungata nel tempo (tipo resistenza) deve determinare una variazione metabolica verso un maggiore consumo di lipidi durante lo sforzo, allo scopo di risparmiare il più possibile il glicogeno, migliorando in tal modo la resistenza alla fatica. A questo riguardo, onde evitare al cavallo atleta le negative conseguenze di un accumulo di acido lattico nei tessuti muscolari a seguito di uno sforzo molto intenso, è consigliabile evitare assolutamente di somministrare zuccheri ‘rapidi’ prima di una gara, in quanto potrebbero provocare un’iperglicemia secondaria, pregiudicando così le prestazioni sportive dei soggetti. La distribuzione della razione è di importanza fondamentale nell’ottimizzazione del piano alimentare. Per le sue caratteristiche anatomo-fisiologiche, il cavallo dovrebbe mangiare molto poco ma spesso. Il fieno va somministrato sempre prima del concentrato per ottenere una migliore digeribilità della razione ed evitare problemi patologici che possono riguardare non solo il digerente del cavallo ma anche i suoi piedi. Una regola fondamentale è quella di non eccedere mai con i concentrati, siano essi semplici cereali o mangimi composti e bilanciati. Gli apporti alimentari vanno stimati sulla base delle conoscenze dei fabbisogni del cavallo che si calcolano in base ai parametri zootecnici ed al tipo di lavoro a cui è sottoposto.

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